mercoledì 7 marzo 2012

La distrazione muscolare



Marco Arcelli per Trail-Running,

(Marco Arcelli massoterapista sanitario certificato, Varese
. è figlio dell'illustre Enrico Arcelli )
 
Con il termine distrazione muscolare si intende una lesione piuttosto grave che ha provocato la rottura di alcune fibre nel muscolo. I vasi che irrorano il muscolo vengono rotti creando una fuoriuscita di sangue proporzionale alla lesione. L’edema può non apparire evidente se è scarso poiché rimane all’interno del muscolo, ma quando è abbondante diventano ben visibili sia il gonfiore che l’ematoma. A volte l’emorragia tende ad occupare i tessuti in direzione gravitazionale, quindi verso il basso, formando evidenti lividi dopo uno o due giorni.

Questo genere di trauma è normalmente causato da un’eccessiva sollecitazione del fascio muscolare, soprattutto in sport in cui avvengono movimenti esplosivi come uno scatto o quelli in cui avvengono cambi di direzione improvvisi. Le parti anatomiche più colpite sono gli arti.
Le distrazioni muscolari sono traumi comuni che si riconoscono dall’immediato dolore che viene spesso definito come una “pugnalata” in un punto ben preciso. Il dolore non svanisce, anzi, con il movimento aumenta, impedendo quindi il proseguimento di qualunque attività fisica. Spesso il muscolo lesionato tende a contrarsi per “difesa”, ma non deve assolutamente essere interpretata come la causa del male, bensì come una conseguenza. L’errata comprensione del problema potrebbe costare molto tempo all’atleta ai fini di recuperare l’ottimale condizione di allenamento.

L’entità della lesione viene valutata in tre gradi che sono in proporzione al numero di fibre del muscolo coinvolte:

  • Nelle lesioni di primo grado il danno è localizzato ad una quantità di fibre massima di circa il 4-5%. Il dolore è presente, ma non costante, aumenta con la contrazione del muscolo lesionato. Il movimento non è limitato.
  • In quelle di secondo grado si ha una “sfilacciatura” abbondante del muscolo. Il dolore è immediato e forte ed anche in questo caso aumenta con il movimento del muscolo. Già in questo caso possono verificarsi forti contratture.
  • Nelle distrazioni di terzo grado si ha la rottura di un’ampia porzione del ventre muscolare che supera il 70% della dimensione totale del muscolo. Il movimento è così acuto che causa l’immobilità dell’arto. Il versamento è abbondante ed il dolore acuto. Alla palpazione sarebbe possibile avvertire un avvallamento nella porzione lesionata.

I primi minuti immediatamente dopo la distrazione sono considerati i più importanti per velocizzare il recupero dell’atleta. Infatti con il ghiaccio, la compressione ed una posizione di scarico è possibile diminuire il versamento facilitando quindi i tempi di riassorbimento dell’edema. Questi accorgimenti, insieme al riposo, saranno utili almeno nei primi due giorni dopo il trauma per disinfiammare e permettere alla lesione di cicatrizzarsi. A seconda dell’entità della lesione il tempo di recupero aumenta.

L’esame ecografico risulta il più immediato sistema di valutazione della gravità dell’infortunio, mostrando in modo preciso la dimensione dello strappo e la quantità di edema.

(articoli del Dott. Enrico Arcelli sono visibili qui>>>>