domenica 18 settembre 2011

LA PRIMA EDIZIONE DEL TROI DEI CIMBRI È STATA INTERROTTA DOPO CIRCA DUE ORE DI GARA

(Comunicato organizzatori)

La manifestazione, regolarmente partita alle 6 di mattina, è stata sospesa a causa di una cella temporalesca abbattutasi sulle pendici del monte Pizzoc e sulla parte nord-orientale del Cansiglio in località Croseraz e Monte Ceresera. La Direzione di gara, dopo consulto con il Soccorso Alpino che presidiava la zona e che confermava il rischio per l’incolumità degli atleti a causa soprattutto dei lampi, del forte vento e delle precipitazioni violente in corso, alle ore 8 circa ha preso la decisione di annullare la competizione.

Gli atleti sono stati fermati al rifugio Città di Vittorio Veneto (11° km), a Vallorch (17° km) e in Pian Osteria (23° km): nel giro di due ore sono stati tutti portati a Fregona. Alcuni di loro sono scesi a piedi, una volta esauritosi il temporale.

Nel tardo pomeriggio, alle 16, un altro analogo temporale si è abbattuto nella stessa zona, confermando la validità della decisione presa.

La sicurezza degli atleti viene al primo posto. E’ stato necessario decidere subito per salvaguardare al massimo tutti i partecipanti.

Ci rendiamo conto del rammarico e della delusione di molti runner per la decisione presa.

Siamo i primi a comprendere lo stato d’animo di chi ha dedicato allenamenti, tempo e denaro per raggiungere Fregona, nella convinzione di godere di una splendida giornata di sport.

La bellezza del percorso e il livello molto alto dell’organizzazione sono il risultato di un anno di lavoro, che ha coinvolto circa 200 volontari. E tutto era finalizzato a fare vivere agli ospiti una indimenticabile e felice avventura nella foresta del Cansiglio.

Ma la responsabilità principale che abbiamo sentito è stata quella di proteggere chi si era affidato a noi per godere del nostro splendido sport qual è il trail running.

Una eventuale decisione presa dopo che un incidente irreparabile fosse già avvenuto, sarebbe stata una scelta obbligata; una decisione presa per prevenire che un tale incidente si verificasse, è stata una scelta molto difficile, che ha richiesto umiltà e coraggio. Con la consapevolezza di essere esposti alle critiche di molti.

La decisione è stata sofferta, ma siamo sereni e convinti in tutta coscienza di avere agito per il bene di tutti e nel modo migliore.

Desideriamo ringraziare i 434 iscritti alla gara ed i 200 volontari che hanno lavorato fino a sera.

Ritorneremo con il Troi dei Cimbri a settembre 2012 e per il quale inizieremo a lavorare a breve.

11° SENTIERO DELLE GRIGNE TROFEO SCACCABAROZZI

(comunicato stampa organizzatori)
“Il diluvio rovina la festa alla finale di Coppa del Mondo ISF 2011”

PASTURO (LC): Un vero e proprio diluvio ha causato non pochi grattacapi alla finale di coppa del mondo ISF 2011. Nella giornata che festeggiava il nuovo primato iscrizioni (461 adesioni con 235 sulla lunga e 226 sulla corta) con 51 stranieri provenienti da ben 13 nazioni, una pioggia battente con tanto di grandine in quota a gara in corso ha costretto gli organizzatori ad un’ulteriore modifica del percorso alternativo.

I disguidi che ne sono seguiti hanno mandato fuori tracciato alcuni dei protagonisti, rimescolando le carte in tavola nelle posizioni a ridosso del podio. Al termine di una prova resa a dir poco ostica dal nubifragio, a vincere è stato il britannico Tom Owens 2h23’54” sul campioncino di casa Stefano Butti 2h24’13” e sullo spagnolo Luis Alberto Hernando. Nella gara in rosa una Emanuela Brizio fresca di titolo italiano ha superato la leader di coppa Oihana Cortazar giungendo in solitaria al traguardo di Pasturo con il tempo di 2h57’52”. Seconda piazza per la Cortazar – 2h59’13” e medaglia di bronzo per la sua connazionale Nuria Dominguez Azpeceta – 3h05’23”-.

A fini della classifica di Coppa Luis Alberto Hernando ha vinto il titolo 2011 davanti all’azzurro Mikhail Mamleev e all’altro iberico Jabi Olabarria. Nella graduatoria in rosa l’unica novità è stata determinata dall’assenza della transalpina Stephanie Jimenez che, non presenziando alla finale, ha di fatto anche perso il podio finale. Come da pronostico, si è quindi imposta Oihana Cortazar su Emanuela Brizio e Corinne Favre.

Per quanto riguarda la cronaca di gara, nella prima frazione sino al rifugio Porta transitavano appaiati il lecchese Nicola Golinelli, il britannico Tom Owens e lo spagnolo Luis Hernando. Dopo l’inatteso giro di boa, determinato dal precipitare delle condizioni meteo e praticamente imposto dagli uomini del soccorso alpino, l’altro lecchese Stefano Butti ha approfittato di alcune indecisioni dei fuggitivi per cucire il gap e provare a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro di questa prestigiosa gara. E mentre la competizioni perdeva alcuni protagonisti del calibro di Golinelli, Gotti, Piller Hofer e Oscar Mil Casar, tutti gli altri continuavano a sfidare le intemperie su un percorso che era passato dagli originali 35km (4200m di dislivello totale) a 31km (2600m dislivello totale).

A risultare decisiva in entrambi i casi è stata la discesa finale con Owens e la Brizio che osando maggiormente sono riusciti a staccare un prestigioso sigillo in una stagione per loro già ricca di soddisfazioni.

mercoledì 14 settembre 2011

TOR DES GEANTS 2011: DOPO LA SQUALIFICA DI GAZZOLA, VINCE GABIOUD

(comunicato stampa organizzatori)
Il campione elvetico taglia il traguardo a Courmayeur alle17.58 e trova ad accoglierlo, con un abbraccio, il connazionale squalificato Marco Gazzola, arrivato tre ore prima:
a trionfare al Tor des Géants 2011 è l’etica dello sport, il vero spirito del trail.
Si aggiudica il secondo posto Christophe Le Saux che, protagonista per buona parte della gara, è arrivato alle 22.09. Atteso nella notte il francese Stephane Couleaud, terzo in classifica. Sfida agguerritissima per la quarta posizione: Eric Arveux, Pablo Criado Toca e Anne Marie Gross escono da Ollmont a pochi minuti l’uno dall’altra.

Resterà tra le immagini più belle del Tor des Géants l’arrivo a Courmayeur dell’atleta svizzero Jules Henry Gabioud, vincitore dell’edizione 2011. Ad accoglierlo con grande spirito sportivo, dopo 79 ore e 58 minuti, l’appena squalificato Marco Gazzola, che spiegatogli l’accaduto, l’ha incoronato vincitore. Ma Gabioud si è tolto la corona per condividerla con il connazionale, arrivato tre ore prima percorrendo nell’ultimissimo tratto un tracciato che non era quello di gara.
A soli 24 anni, il trailer elvetico è già grande: vincitore del Grand Raid 73, del Trail du Gypaète, del Trail des Allobreges e del Gran Trail della Valdigne (sulla lunghezza di 55 km), lo scorso agosto si è classificato 10° alla CCC®, una delle varianti del North Face Ultra Trail du Mont Blanc. Si può dire che la stagione 2011 sia stata un vero e proprio trionfo per il giovane sportivo dal grande futuro.

Dopo aver dominato per gran parte della competizione, il francese Christophe Le Saux, protagonista delle più emozionanti vicende di questa edizione del Tor des Géants, è arrivato al traguardo alle 22.09, aggiudicandosi il secondo posto. Questo infermiere di 38 anni, soprannominato “il giaguaro della Guyana” è un fuoriclasse del trail, vincitore di tutti i più grandi trail del mondo nel 2011: il Track Outback Race, il trail della Guyana, il Guada Run e il Trail della Cordillera Huayhaìuash.

Atteso per mezzanotte circa il terzo classificato, il quarantenne di Chamonix Stephane Couleaud. Tutto ancora da decidere, invece, per il quarto posto: Eric Arveux, Pablo Criado Toca e Anne Marie Gross procedono a pochi minuti l’uno dall’altro. Sarà la strategia del loro riposo a fare la differenza negli ultimi 20 km al traguardo. Il primo degli uomini italiani, settimo assoluto, è il valdostano Giancarlo Annovazzi.

TOR DES GEANTS, SQUALIFICATO MARCO GAZZOLA

COMUNICATO ORGANIZZATORI
comunicazione ufficiale della giuria di gara, ore 17.15

Marco Gazzola ha tagliato il traguardo del Tor des Geants a Courmayeur per primo alle ore 12.58 di oggi mercoledì 14 settembre dopo 74 ore e 58 minuti di corsa.

L’ultimo punto di controllo per Marco è stato rilevato al rifugio Bonatti alle ore 12.06.

L’ultimo punto di passaggio della gara però - previsto e obbligatorio - è posizionato al rifugio Bertone. Gazzola non è stato controllato e registrato su questo ultimo punto di passaggio.

Marco Gazzola ha percorso 11,90 km e 809 metri di dislivello dal rifugio Bonatti sino a Courmayeur in 52 minuti, un tempo improbabile per questo tratto: per tutte queste ragioni la giuria di gara ha preso la decisione di squalificare Marco Gazzola.

“Euforico e affaticato per l’impresa compiuta fino a quel momento ho fatto l’errore di prendere il sentiero sbagliato. Sono io il primo dispiaciuto di questo superficiale abbaglio e condivido la giusta decisione presa dalla giuria di gara” dichiara Marco Gazzola.

La città di Courmayeur e tutta la Valle d’Aosta attendono quindi il prossimo concorrente annunciato Jules Henry Gabiuod: arrivo previsto per le ore 18.00.
Al suo arrivo al traguardo sarà ufficialmente dichiarato vincitore del Tor des Geants 2011.

lunedì 12 settembre 2011

(Comunicato stampa organizzatori)

TOR DES GEANTS: THE DAY AFTER
Si sono ritirati nella notte il campione in carica Ulrich Gross e i valdostani Abele Blanc e Dennis Brunod. L’endurance-trail più duro al mondo in termini di chilometri e dislivello positivo, a 24 ore dallo start miete già le prime vittime eccellenti ma soprattutto inaspettate. Continuano di corsa lo spagnolo Salvador Calvo Redondo (2) e il francese Christophe Le Saux (634), seguiti da Gregoire Millet (249) e Marco Gazzola (348).
Sempre in testa fra le donne Anne Marie Gross (4) che ora come supporter ha il fratello che ha deciso – dopo il ritiro - di dedicarsi a lei.

Presi da grande adrenalina i campioni del trail partiti ieri da Courmayeur hanno percorso i 17 km fino a La Thuile, dove sono arrivati a poco più di due ore dalla partenza. Troppo slancio, sostengono i più esperti. La fretta gioca brutti scherzi: e così la rincorsa agli avversari, il dislivello da affrontare con i colli Entrelor e Loson, il grande caldo iniziale e il freddo arrivato dopo le due ore di temporale hanno portato al ritiro di ben 42 concorrenti. Tra loro il grande favorito Ulrich Gross, a causa di un problema ad un piede e i due assi valdostani Dennis Brunod e Abele Blanc, in preda ai crampi.
Continuano invece velocissimi lo spagnolo Salvador Calvo Redondo (2) e il francese Christophe Le Saux (634) che - rispettivamente alle 12.49 e alle 13.13 - hanno lasciato con una tabella di marcia ridotta in media di un’ora rispetto al passaggio dell’edizione 2010. Per loro soste al minimo nelle due basi vita, cercando di sacrificare al massimo le ore di sonno per non concedere nulla agli avversari.
In rincorsa il francese Gregoire Millet (249), fratello di Guillaume (terzo lo scorso anno) con il quale sta conducendo una ricerca legata alle reazioni fisiche a seguito di sforzi estremi, seguito dallo svizzero Marco Gazzola (348). Primo italiano, il valdostano Marco Camandona(616), in undicesima posizione.
A cinque ore dai primi, sempre in testa fra le donne c’è Anne Marie Gross (4), seguita da altre due atlete lombarde, Patrizia Pensa di Como (580) e Giuliana Arrigoni di Lecco(623) tutte facenti parte del team Tecnica.
Da tenere d’occhio sul live del sito www.tordesgeants.it anche lo scontro tutto orientale tra Shougo Mochizuki, concorrente giapponese e il coreano Jae Duk Shim, una sfida fisica e personale. Per seguire i propri beniamini e/o amici si può entrare nel live della corsa e digitare il numero di pettorale per accedere alla situazione in tempo reale di ogni singolo atleta.
Durante la notte la pioggia ha rallentato i concorrenti nell’area di Valgrisenche dove la perturbazione ha causato i maggiori disagi. Fortunatamente nelle prime ore di questa mattina il brutto tempo ha lasciato spazio al sole che ha immediatamente rinfrancato tutti i runners lungo ilo percorso, accendendo subito nuovi entusiasmi e speranze. Le previsioni per la settimana sono buone e non sono previste precipitazioni sino al termine fissato per sabato 17 settembre. La gara è ora tutta nelle gambe e nella testa dei nostri eroi.

venerdì 9 settembre 2011

TOR DES GEANTS: GLI ULTRA-TRAILERS SI SEGUONO ANCHE SUL WEB

(Comunicato stampa organizzatori)

Mancano due giorni alla partenza del “Giro dei giganti” in Valle d’Aosta. Un ultratecnologico sistema Gps permette di seguire sul sito www.tordesgeants.it gli atleti mentre attraversano le varie tappe. Tutte le curiosità e i numeri del Tor.
La corsa a piedi più attesa dell’anno.

L’atmosfera speciale di Courmayeur sta fremendo, si sta caricando della tensione tipica prima della partenza dell’endurance trail Tor des Géants, il più duro al mondo organizzato dall’Assessorato turismo sport commercio e trasporti della Regione Autonoma Valle d’Aosta con la collaborazione tecnica della società Valle d’Aosta trailers. La cittadina ai piedi delle Alpi è già addobbata per accogliere i trailer coraggiosi, alcuni addirittura già pronti a partire, che da domenica correranno per i 330 chilometri, 24mila metri di dislivello, delle 2 alte vie della Valle d’Aosta passando per i 5 giganti della Valle: Monte Bianco (4.810 m), Rutor (3.486 m), Gran Paradiso (4.061 m), Monte Rosa (4.634 m) e Cervino (4.478 m). Alcuni si aggirano già per le strade della cittadina, in attesa del grande giorno: domenica 11 settembre, partenza da Courmayeur alle ore 10.
Anche chi sta a casa potrà seguire, da tutto il mondo, grazie alle nuove tecnologie, tutti i 500 concorrenti. Ogni atleta è infatti dotato di un braccialetto elettronico che segnala il suo passaggio nei 7 punti vita, e in oltre quaranta punti di controllo lungo il percorso. Tramite un sistema Gps il segnale viene elaborato dai vari router e comunicato al sito www.tordesgeants.it. Se l’avviso non verrà ripetuto al punto vita successivo, passato un tempo medio prestabilito scatteranno le procedure di controllo e eventualmente il protocollo per aviare le ricerche. Un sistema di sicurezza, ma anche un modo per avere informazioni sui singoli partecipanti al Tor des Géants, tanto che la sezione “news” del portale sarà costantemente aggiornata dai dati forniti dal sistema. Si saprà, per esempio, chi sono i primi tre (anche suddivisi per genere), chi è l’ultimo, chi si è ritirato, come sta andando il concorrente prediletto, i favoriti, tutti i segreti del Tor des Géants insomma.

Le curiosità da seguire. Come per un Gran Premio o una regata velistica, il sistema “live news” del sito del TdG può delineare gli spostamenti dei favoriti, dei personaggi più particolari, delle varie curiosità di una gara che vede al via i principali atleti internazionali del panorama dell’endurance trail. Da seguire saranno sicuramente i due fratelli “nati per correre” Ulrich e Annemarie Gross, gli altoatesini con le ali ai piedi che l’anno scorso hanno vinto il Tor nelle rispettive categorie maschile e femminile (lei si è anche qualificata quarta nella classifica assoluta). Chi vorrà andare dietro alle loro imprese dovrà esser pronto a fare le ore piccole dall’11 al 17 settembre, tempo di svolgimento della gara, perché i due “ragazzi” di Merano non dormono praticamente mai. Rimanendo in tema “parenti con il fiato lungo” l’Emilia Romagna tiferà, tra gli altri corregionali, per i due fratelli di Reggio Emilia: Gabriella e Pierfrancesco Fiocchi di Toano. E ancora Renato Jorioz e la moglie Nicoletta Savoye, entrambi di Courmayeur e parte dell’organizzazione, dopo aver superato indenni anni e anni di matrimonio, si cimenteranno un lunghissimo cammino di coppia. L’età media dei partecipanti è di 45 anni, ma, come ovvio, è proprio una media. Così chi vorrà potrà tifare per il più anziano, Michelangelo Moraglia di Sanremo, 72 anni. Ma la montagna non è solo per chi ha superato gli “anta”, lo dimostra Marco Forabosco di Udine, 24 anni, il concorrente più giovane.

I miti, gli eroi. Chiunque partecipi all’endurance trail più duro al mondo è un eroe, ma ci sono anche i campioni che hanno fatto della passione per la montagna una ragione di vita e a volte una professione. Nomi che sopra una certa quota non hanno bisogno di presentazioni. Uno di questi è Abele Blanc di Aymavilles, sesto classificato lo scorso anno, un uomo che ha fatto delle Alpi, delle vette, il suo mestiere. Guida alpina da oltre 30 anni sulle montagne più belle e difficili del mondo: 13 gli ottomila scalati, 30 spedizioni extraeuropee, in vetta a tutti i 4000 delle Alpi. I Giganti della Valle d’Aosta non dovrebbero fargli paura. Un altro nome da tenere assolutamente d’occhio è quello di Dennis Brunod campione di sci nordico che ha intrapreso l’attività agonistica appena maggiorenne arruolandosi nel Centro Sportivo Esercito di Courmayeur. Dopo un periodo di quattro anni passato nelle file della squadra di sci nordico, dal 2000 è membro della squadra nazionale di sci alpinismo. È stato pluri-vincitore della medaglia d'oro ai Campionati mondiali di scialpinismo nelle edizioni del 2006, 2008 e 2010; e nel campionato europeo di scialpinismo nel 2005, 2007 e 2009. Un altro uomo da battere.

I numeri del Tor des Géants. Un trail unico, durissimo, anche per i “numeri” che porta sulle montagne della Valle d’Aosta. Ben 23 i Paesi iscritti. Il più numeroso è l’ Italia con 206 concorrenti, seguono Francia con 118, Spagna con 54, Belgio con 26, Svizzera con 16, Stati Uniti con 14, Canada e Giappone con 13, Germania con 12, Portogallo con 6, Ungheria con 5, Regno Unito con 4, Austria con 4, Polonia con 3 e Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, San Marino, Slovenia, Grecia, Malta e la Guyana con un rappresentante. In totale corrono 455 uomini e 52 donne.

giovedì 8 settembre 2011

11° SENTIERO DELLE GRIGNE TROFEO SCACCABAROZZI “La finale di Coppa del Mondo ISF 2011 si presenta ai media”



PASTURO (LC): A distanza di 4 anni la finale di Coppa del Mondo ISF torna sulle Grigne per eleggere in modo insindacabile gli skyrunner più forti della stagione. In vista di questo importantissimo appuntamento gli uomini del CAI Missaglia hanno presentato ai media l’11° Sentiero delle Grigne, Trofeo Scaccabarozzi.

Ieri al Pirellone e oggi nella sede della Provincia di Lecco, Paolo Bellavite e il suo staff hanno scoperto le carte su quella che si preannuncia un’edizione di altissimo livello. «Tanto per cominciare abbiamo già la conferma di 40 stranieri a rappresentanza di 12 nazioni – ha subito puntualizzato il direttore gara Luigi Brambilla -. Essendo la nostra prova finale del circuito ed avendo un coefficiente di valutazione superiore alle altre prove, tutti i pretendenti ad un posto sul podio dovranno confrontarsi sui 43km tra Grignetta e Grignone superando qualcosa come 6400m di dislivello totale prima di transitare sotto lo striscione di arrivo in quel di Pasturo».

Lista iscritti alla mano, Brambilla ha proseguito: «Avremo diversi spagnoli tra cui Miguel Heras (vincitore 2010), Luis Alberto Hernando (attuale leader di coppa), Jabi Olabarria (3° in classifica provvisoria di coppa). Oihana Aranzeta Cortazar (leader di coppa al femminile) Nuria Picas (2ª allo Scaccabarozzi 2010). Dalla Gran Bretagna arriverà Tom Owens e altri due suoi connazionali di buon livello. Da non dimenticare poi le francesi Corinne Favre, Stephanie Jimenez o la delegazione russa capitanata dall’emergente Zhanna Vokueva».

Tanti stranieri, dunque, ma anche una nutrita e competitiva delegazione azzurra: «In attesa dell’iscrizione di Nicola Golinelli (campione del mondo 2010 di combinata) posso anticiparvi la presenza di Emanuela Brizio (campionessa del mondo in carica), del campione italiano 2011 Mikhail Mamleev e del talento locale Stefano Butti».

Nomi di richiamo anche sulla mezza: «Pur non essendo gara di Coppa avrà comunque una rilevanza mondiale vista la presenza di due grandissimi della specialità come il tedesco Helmut Schiessl e del camoscio messicano Ricardo Mejia».

E se i big non mancano, il popolo delle sky è già in fermento per quella che di fatto è una super classica di fine estate: «Sembra ieri quando il comitato organizzatore si costituì per promuovere una maratona di montagna in ricordo di Giacomo Scaccabarozzi – ha proseguito Paolo Bellavite -. Da allora di strada insieme ne abbiamo percorsa parecchia anche grazie al supporto di numerose associazioni e volontari. Di tutti loro è il merito se per la seconda volta le Grigne torneranno ad ospitare una finale di Coppa. Come ogni anno ci aspettiamo una nutrita partecipazione di pubblico e atleti per vivere insieme una grandissima giornata di sport su un tracciato dalla spettacolarità unica. Un tracciato fantastico anche sotto l’aspetto escursionistico e che grazie alla partnership stretta con Sky proveremo a promuovere facendolo conoscere al grande pubblico».
Da non dimenticare, infine, la staffetta promozionale: «Dopo il buon esito del test event 2010, insieme al Gruppo Sportivo di Cortenova riproporremo la staffetta non competitiva – ha concluso Bellavite -. Grazie alla massiccia promozione fatte nelle scuole, contiamo di avere al via molti ragazzini».

DICHIARAZIONI AUTORITA’:

Monica Rizzi (Assessore Sport & Giovani Regione Lombardia): "Una competizione che contribuisce ad accendere i riflettori sugli spettacolari scorci della montagna lecchese e a promuovere indirettamente l'intero  territorio lombardo. Per questo Regione Lombardia è vicina alla SkyMarathon "Sentiero delle Grigne", capace di regalare grandi emozioni con le straordinarie  performance di runner provenienti da tutto il mondo".

Daniele Nava e Antonio Rossi (Presidente e Assessore allo Sport Provincia di Lecco): “Anche quest’anno la Provincia di Lecco sostiene il Trofeo Scaccabarozzi - Sentiero delle Grigne, oltre che per la sua valenza sportiva, perché si tratta di un’importante occasione di promozione del nostro territorio dal punto di vista naturale, ambientale, turistico e culturale. Grazie all’esperienza e alla capacità degli organizzatori, gli appassionati della montagna di tutto il mondo avranno l’occasione di passare una giornata nell’incantevole scenario delle Grigne, un vero e proprio paradiso naturale, sempre più apprezzato proprio perché accessibile a tutti. Siamo certi che il Trofeo Scaccabarozzi saprà soddisfare le attese degli appassionati, i quali, il prossimo 18 settembre, potranno vivere un’indimenticabile giornata di festa sui sentieri delle nostre bellissime montagne; una grande manifestazione sportiva per apprezzare, conoscere e amare splendidi paesaggi, circondati dal calore e dall’entusiasmo della nostra gente”.

Guido Agostoni (Sindaco di Pasturo): “Superato il giro di boa il Trofeo Scaccabarozzi affronta il nuovo decennio con una caratterizzazione significativa: tornerà infatti ad essere finale di coppa del mondo. Per il mio paese è un onore ed un orgoglio potere ospitare un simile evento”.

Piera Comi (Vicesindaco di Missaglia): “Non posso che complimentarmi con Paolo Bellavite e il suo staff per quanto di buono sono riusciti a fare. Il Trofeo Scaccabarozzi non è solo il migliore modo possibile di ricordare Giacomo e la sua passione per la montagna, ma è divenuto un collante tra numerose associazioni lecchesi e della Brianza”.

Marino Giacometti (Presidente ISF): “Il movimento dello skyrunning negli ultimi anni è cresciuto di numeri e livello. Ora contiamo solo in Italia più di 100 gare a stagione con un totale di circa 12.000 concorrenti. Che la finale di coppa 2011 sia stata assegnata al Trofeo Scaccabarozzi non può che farmi piacere. Quella delle Grigne è una gara ottimamente organizzata, dal tracciato tecnico e selettivo. Chi vince lo Scaccabarozzi è per forza un campione”.

Maurizio Torri
(Ufficio Stampa)

MENO 4: COMINCIA IL CONTO ALLA ROVESCIA PER IL TOR DES GEANTS 2011

(Alessandra Iozzia ufficio stampa)

Tutto è pronto a Courmayeur per ospitare gli eroi dell’endurance trail più duro al mondo, in programma dall’11 al 18 settembre.
Attesi alla partenza 500 concorrenti provenienti da 23 nazioni per una corsa, aldilà di ogni limite, che abbraccia tutta la Valle d’Aosta.

Quando il trail si fa duro, i duri cominciano a correre. Piedi, gambe, polmoni, fiato, ma soprattutto il cuore dei 500 partecipanti alla seconda edizione del Tor des Géants stanno cominciando a scaldarsi. E’ cominciato il countdown all’endurance trail più difficile e affascinante al mondo: 330 km, 24000 metri di dislivello, 25 passi a oltre 2000 metri e 150 ore di tempo massimo, numeri da record. Lo start è previsto per l’11 settembre a Courmayeur. Il ritorno, sempre nella Perla delle Alpi, per gli ultimi sarà il 18 settembre.
Una gara, un’avventura che spinge oltre. Al di là della fatica, del dolore, del sonno inarrestabile, si è ripagati dalla sensazione di superare i propri limiti e dall’incredibile paesaggio incontrato percorrendo le due Alte Vie che abbracciano tutta la Valle d’Aosta. Un autentico viaggio nel cuore delle cime più alte d’Europa. I sentieri si snodano ai piedi del Monte Bianco (4.810 m), del Rutor (3.486 m), del Gran Paradiso (4.061 m), del Monte Rosa (4.634 m) e del Cervino (4.478 m): i 5 giganti delle Alpi.
Una fatica inimmaginabile, anche se spesso i partecipanti raccontano di entrare come in un tunnel, una specie di trance, che permette loro di correre ininterrottamente venti ore su sentieri di montagna per centinaia di chilometri, arrampicarsi per diecimila metri di dislivello, e continuare a correre. Il tutto in semi autonomia, secondo regolamento, zaino in spalla e abbigliamento contro il freddo, perché si va oltre i duemila.
Uno sport trasversale, come lo sono tutte le passioni. Lo dimostra la fotografia dei partecipanti al Tor des Géants. L’età media si aggira sui 45 anni, ma il più anziano ne ha 72. Non c’è neanche una vera e propria differenza di genere. Le donne che l’11 settembre si presenteranno alla partenza sono 52 e tra loro ci sarà Annemarie Gross che nel 2010 è arrivata prima nella classifica femminile, e quarta assoluta. A vincere era stato il fratello, Urlich, con poco più di 80 ore di tempo di percorrenza. Non vi è nemmeno una differenza geografica, al Tor des Géants partecipano concorrenti provenienti da tutto il mondo. All’edizione 2011 si sono iscritti 206 italiani, 54 spagnoli, 26 belgi, 16 svizzeri, 14 statunitensi, 13 canadesi e altrettanti giapponesi, 12 tedeschi, 6 portoghesi, 5 ungheresi, 4 austriaci e altrettanti britannici, 3 polacchi. Saranno inoltre rappresentati da un concorrente: Danimarca, Finlandia, Lussenburgo, Paesi Bassi, San Marino, Slovenia, Grecia e, anche, Guiana Francese. Perché la passione per la montagna e l’ultra-trail non conosce confini.